Quando credi… (16 settembre)
La mia riflessione e preghiera sulle letture di oggi mi ha fatto intravedere quanto sia importante CREDERE.
Nel brano tratto dalla prima lettera ai Corinzi, san Paolo presenta un’argomentazione per convincere la gente circa la risurrezione. È un argomento logico, perché senza la risurrezione, non c’è nessuna vittoria sulla morte: noi non saremmo salvati! Gesù sarebbe stato solo un altro predicatore che è morto a causa del suo messaggio, e tutto finirebbe lì.
Nel Vangelo, Luca rende nota la presenza delle donne nel suo racconto della vita di Gesù, qualcosa di certamente insolito in quel tempo. Eppure queste donne hanno aiutato a sostenerlo ed erano presenti anche al momento della crocifissione e della risurrezione. Papa Francesco recentemente ha rialzato la memoria di santa Maria di Magdala alla categoria di festa liturgica, volendo sottolineare il ruolo di questa donna nella vita di Gesù, primo testimone della risurrezione e quindi di somma importanza per la nostra tradizione cattolica. Le feste liturgiche sono generalmente riservate, tra l’altro, per le celebrazioni dei dodici apostoli. Papa Francesco sembra aver voluto dichiarare che Maria di Magdala è il modello di come si dovrebbe CREDERE.
La prima parola del vostro tema per l’Intercapitolo è in quella stessa linea, quasi un riverbero: CREDIAMO. È un richiamo costante per tutte voi a credere sempre nella bellezza e rilevanza del vostro carisma, credere nella gioia che si è verificata nel viaggio di ognuna nella vita religiosa; uno stimolo a credere che attraverso il vostro apostolato e stile di vita anche coloro che hanno dubbi nella loro fede possono credere; e infine un invito a non dimenticare mai che Dio è sempre con voi e per voi, avendo un posto speciale nel suo cuore, appunto come implica la scena evangelica ricordata oggi. Pensiamo con convinzione che la Famiglia Paolina è nata a causa della fede del nostro beato Fondatore.
Ricordo il film Principe dell’Egitto, in cui veniva cantata una canzone dai personaggi di Miriam e Tzipporah. Stando alla pellicola, le due donne avevano supplicato per anni Dio, ma senza avere nessun risultato e si domandavano se non fosse stata una perdita di tempo. Tuttavia, costatano, seguendo il testo della canzone, che “possono accadere dei miracoli, quando credi” (“there can be miracles when you believe”).
Many nights we pray With no proof anyone could hear In our hearts a hopeful song We barely understood Now we are not afraid Although we know there’s much to fear We were moving mountains long Before we knew we could. |
Molte notti noi preghiamo Senza sentire alcuna prova Nei nostri cuori una canzone di speranza Abbiamo appena capito Ora non abbiamo paura Anche se sappiamo che c’è molto da temere Perché eravamo convinte Di poter muovere montagne. |
There can be miracles When you believe Though hope is frail It’s hard to kill Who knows what miracles You can achieve When you believe Somehow you will You will when you believe. |
Possono esserci dei miracoli Quando credi Anche se la speranza è fragile È difficile ammazzarla Chi sa che cosa sono i miracoli Può ottenerli Quando credi Qualunque cosa si voglia La avrete quando ci credete. |
Continuando la nostra celebrazione, preghiamo Dio di liberare il nostro cuore dai dubbi e dall’incredulità, di rafforzare il nostro desiderio a costa di prendere più rischi e sfide, di trovare nuove forme in risposta alla cultura del nostro tempo. Vogliamo riporre nel Signore la nostra piena fiducia, convinti che ci possono essere miracoli quando crediamo.
don Joven J. Lagdamen, ssp